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Per prima parlo io, come sempre! Mi presento sono Selene, casalinga frustrata, moglie del già sopracitato Andrea, martire ancor prima di perire e mamma di Emma, cucciolo di bipede dall'ancora piccola taglia. L'idea del blog viaggiante è stata mia ma si prospetta un lavoro a 4 mani, anzi a 6. Hola io sono Andrea: papà marito autista e uomo di fatica delle nostre spedizioni. Aiuterò la mia signora con dritte pratiche e dando la mia opinione dove mettere qualche paletto..... Buona lettura e buon viaggio!!!

domenica 15 settembre 2013

Lumières de Noël à Paris

Bonjour a tous! Stamattina vorrei raccontare la tre giorni Parigina che siamo riusciti a concederci lo scorso Natale grazie a tutti gli amici che mi hanno regalato questa stupenda possibilità in occasione del trentesimo compleanno.
Non vi dico l'emozione nell'aprire il biglietto di auguri e trovare il buono dell'agenzia di Viaggi..... Ero matta come un cavallo e chi mi conosce sa che è stato il regalo più gradito che mi si potesse fare. Perciò, non dico dalla sera stessa perché ho avuto la testa un po appannata dai brindisi, ma dalla mattina dopo ho dovuto accendere il cervello in modalità organizzazione per stabilire la meta. Dopo qualche giorno di consultazioni, per puro caso come succedono spesso le cose, guardando il tg, mi ritrovo ad assistere alla cerimonia di accensione delle luminarie sugli Champs Elysees. E la scelta di Parigi è stata immediata. 
Il dover ricorrere all'agenzia di viaggio è stato vincolante nella scelta dell'albergo ma credo comunque di poter dire di essere stati fortunati. Low budget ma posizione strategica, proprio sopra la fermata della metro La Chapell, situata nel periferico e tranquillo quartiere indiano. Sbrigate perciò tutte le pratiche in agenzia non mi resta che acquistare la fidata guida Mondadori e decidere il programma di viaggio. 
La partenza è fissata per il 12 dicembre da Pisa. 
Stesso aeroporto, stesso parcheggio, Europarking, che per 3 giorni di sosta ci chiede € 16.50
Il volo, Ryanair of course, parte puntuale alle 16 ed atterrerà a Parigi Beauvais un ora  e 50 minuti dopo. Ad attenderci il bus navetta che in circa 2 ore e mezza, traffico indecente compreso, ci porterà sino a Port Maillot. Emma che da almeno un  ora sfinisce che ha fame verrà accontentata appena lasciato il bus. Cena, da 10 e lode in piccolo, ma nemmeno troppo, bistrot proprio di fronte al Palais des Congrès de Paris, il Chez Clement. Conto appropriato...
Riprendiamo la metro e ci dirigiamo subito in albergo, il Faubourg 216-224 per check-in/doccia/pigiama/letto!
La camera

GIORNO 1
Dopo le consuete manovre igieniche mattutine ma prima di andare in sala colazioni Emma perde il suo primo dentino. Emozionata decide di festeggiare con latte, biscotti Plasmon onnipresenti in viaggio e panino cotto e formaggio, sia mai a Parigi si soffrisse la fame.
Lasciato l'albergo il mal tempo ci accoglie in città: cielo basso e nero ma ancora niente pioggia. Acquistiamo un abbonamento di tre giorni per la metro al costo di € 20.70, € 10.35 per la bimba.
 Prima destinazione Montmarte. Saliamo un pezzetto a piedi sino alla funicolare, che altro non è che un ascensore inclinato, incluso nell'abbonamento alla metro. Questa ci scarica proprio sotto la chiesa di Sacrè - Coeur.
Sacrè - Coeur.

Decidiamo di visitarla per poi proseguire verso Place du Tertre, la piazzetta più famosa di Montmarte, ancora deserta vista l'ora: saranno si e no le 9.30. In attesa che apra l'Espace Dalì, piccolo museo in onore del noto pittore spagnolo, entriamo a le Sabot Rouge, cafè affacciato proprio sulla piazzetta per ripararci dal freddo pungente. Giunto l'orario d'apertura visitiamo quindi il museo appena citato dove Emma potrà avere un infarinatura sul pittore che "disegna gli orologi che si sciolgono", come lo ricorda ancora adesso.
Proseguiamo verso il Moulin de la Galette e scendiamo verso il quartiere a luci rosse di Pigalle. Apriamo una parentesi: la via è strutturata un po come le ramblas di Barcellona cioè si cammina a centro strada e i localini e le vetrinette osè sono ai bordi, oltre le 2 carreggiate, perciò la visuale minorile è stata preservata: sia mai mi mandassero gli assistenti sociali. Foto di rito davanti al Moulin Rouge.
Moulin Rouges

Emma come Marylin

Riprendiamo la Metro direzione Opera Garnier, punto di partenza per una lunghissima passeggiata che toccherà Place Vendome e rue Saint Honorè, dove mangeremo, per pranzo, una pessima Croque Madame; Continuerà attraverso i Jardin  des Tuileries sino ad oltrepassare la Senna e raggiungere il Museo d'Orsay. Io, così come Andrea, ho sempre amato l'arte contemporanea e personalmente il periodo dell'impressionismo, così ampiamente collezionato in questo museo, è davvero quello che più mi piace. All'interno si sono potute vedere opere come la famosissima Colazione sull'erba di Manet, le note ballerine di Degas e il Bal au moulin de la Galette di Renoir senza tralasciare i capolavori di Van Gogh, Cezanne e le famose ninfee di Monet. Anche la piccoletta ne è rimasta affascinata.
Museo d'Orsay
Usciti dall'Orsay riprendiamo a passeggiare direzione Tour Eiffel: sulle mappe le distanze sembrano sempre esigue, nella realtà la camminata è stata sfiancante. Arrivati all'inizio degli Champ de Mars la tour Eiffel ci appare, gigantesca. Spropositata direi: ce la immaginavamo tutti molto più piccola. La salita era è stata prenotata da casa con orario prestabilito alle 17.30. Sfortunatamente sono ancora le 15.30, pioviggina, fa un freddo indecente e la simpaticissima e zelante operatrice all'ingresso, sorridendo, ci rimanda all'orario fissato, nonostante in fila non ci sia nessuno. Decidiamo all'ora per una passeggiata al Trocadero, interamente occupato dagli onnipresenti mercatini di Natale. Camminando tra gli stand assaggiamo un po di tutto: dai Macarons ai dolcetti cioccolato e cocco allo sciroppo d'acero. Giunta l'ora torniamo agli ingressi dell'ascensore della torre. Che dire? Grandiosa? Imponente? tutti aggettivi che non rendono l'idea. Peccato solo per il tempo infausto che una volta in vetta, non ci permetterà di godere del panorama.










Tour Eiffel
Girovaghiamo su e giù per la torre per più di un'ora ma quando la fame preme... si deve tornare con i pedi per terra e pensare alla cena. Decidiamo per Montmartre ma paradossalmente non troviamo nulla che ci soddisfi, almeno dall'esterno (ricordo che io e consorte si è decisamente onnivori ma la ragazza un po meno) e alla fine optiamo per un MC Donald's con rinforzino a base di spaghetti di soia cinesi take away gustati sulla via del rientro in albergo.

Sopra il Trocadero

GIORNO 2
La giornata inizia male: appena fuori dall'albergo già piove incessantemente ma senza scoraggiarci ci dirigiamo sicuri all'Ile de la Citè per visitare la cattedrale di Notre-Dame: stupendo  capolavoro gotico. La salita alle torri non è però consentita causa maltempo e ci "accontentiamo" dell'interno.
Notre Dame
La seconda tappa del giorno prevede la visita del Dome, il Duomo: costruito all'interno degli Invalides per ordine del Re Sole con lo scopo di custodire le spoglie reali. In realtà al suo interno sono preservate le spoglie di Napoleone Bonaparte e di altre celebri figure militari francesi. Effettivamente la tomba di Napoleone è grandiosa, forse per suggestione, ma fa comunque un certo effetto trovarsi  di fronte alle Sue spoglie.
Dome

All'esterno la pioggia non da tregua e nonostante avessimo già un itinerario ben definito dobbiamo ricorrere ad un piano d'emergenza: ripieghiamo sul musèe du Louvre. Emma è intollerante ai luoghi affollati perciò optiamo per una passeggiata veloce tra i corridoi del museo alla ricerca dei pezzi più famosi: il codice di Hammurabi, Amore e Psiche, la Zattera della Medusa solo per ricordarne alcuni. Usciti dal Louvre è ormai buio, percorriamo Rue de Rivoli sino a Place de la Concorde con il suo grande albero di Natale e l'Obelisco completamente illuminati. Decidiamo di salire sulla ruota panoramica, esperienza che si rivelerà traumatica a causa del vento forte che sbatacchierà la cabina a destra e a manca...il tutto corredato dalle imprecazioni del Babbo che neppure voleva salire!!! Una volta scesi sani  e salvi, per non correre altri rischi inutili ci incamminiamo sugli Champs Elysees: d'altra parte lo shopping non è considerata un attività estrema o pericolosa, quasi mai!
 Con la bava alla bocca per le vetrine inarrivabili arriviamo sino all'Arc De Triomphe: purtroppo non siamo riusciti a visitarla: come tre pirla vi abbiamo girato attorno e non abbiamo trovato l'ingresso al sottopasso che porta dentro la rotonda. Pazienza avrò la scusa per dover tornare a Paris tra qualche anno... vuoi mica non visitare l'Arc du Triomphe????
La cena sarà una replica della prima sera, Emma è rimasta estasiata dal pollo di Chez Clement così decidiamo di tornare li! 
GIORNO 3
Il terzo giorno, essendo quello della partenza, ovviamente non solo non piove ma c'è un sole che spacca le pietre! Perciò gambe in spalla di prima mattina e ripasso di quanto già visto disturbati dalla pioggia: torniamo all'Arc du Triomphe, e con la luce del sole troviamo anche il sottopassaggio ma, destino che non salissimo, è ancora chiuso e dovendo partire nel pomeriggio non possiamo permetterci di "perdere" un ora aspettando l'apertura.Metro sino a Notre Dame per salire sulle torri ma, hainoi, se ieri era impossibile causa maltempo, oggi lo è altrettanto causa code infinite di turisti che hanno avuto la nostra solita idea. 
Sainte Chapelle

Ci spostiamo all'ora sull'altro lato dell'Ile de la Cité per visitare la Sainte Chapelle, uno spettacolo di architettura gotica, caratterizzata da 15 stupefacenti vetrate che si innalzano sino alla volta del soffitto punteggiata di stelle.
Sainte Chapelle
 Ci spostiamo poi verso il quartiere di Saint Germain de Prés, situato sulla riva sinistra della Senna. Una volta era il fulcro della vita intellettuale parigina, oggi divenuto un quartiere elegante ricco di caffe e brasserie. Pranziamo in un ristorante sin troppo elegante per le nostre mise, il Le Procope, spendendo una cifra adeguata solo grazie al menù turistico, da noi ribattezzato "del Pezzente", onnipresente nei ristoranti parigini! 

Saint Germaine
Le ultime ore in città decidiamo di trascorrerle a Montmartre, luogo che a mio avviso racchiude la vera anima di Parigi. Questa volta lo troviamo più animato rispetto al primo giorno, con i tipici ritrattisti e gli artisti di strada ad ogni angolo. Emma batte i piedi per un ritratto e non mi sento di dirle di no, è stata così brava e tollerante in questi giorni che se lo merita in fondo... tenere i nostri ritmi in viaggio non è facile, specie se hai 5 anni e le gambe corte!


Montmartre

Montmartre


 Il rientro è triste, come ogni rientro, ma consapevoli che si tratti solo di un arrivederci: troppe cose sono rimaste da vedere e da assaggiare!!! 


Il commento di papà questa volta è entusiastico. Parigi è un capitale bellissima da visitare; ogni angolo, ogni due passi c'è qualche cosa da vedere e scoprire, la ricchezza e la varietà dei musei permettere di impegnare le giornate con qualsiasi condizione climatica. Il cibo è molto buono, l'accoglienza è nella quasi totalità ottima (un pò più snob le persone più anziane). Solo un paio d'osservazioni : la metro è gigante e un po cervellotica, direi scomoda se avete un passeggino. Nei ristoranti, anche nei più cari, esiste un menù dei "pezzenti" o  turistico più o meno composto da un antipasto una portata e un dolce o una zuppa....cercatelo in qualche angolo del menù: è ottimo ed economico (circa 20 €). Un ultima cosa non ordinate l'acqua : costa carissima e ve la portano gratis del rubinetto. Cercate di comprarla nei supermercati per le esigenze notturne.
A parte queste poche osservazioni ripeto che Parigi è veramente una città splendida e sicuramente da visitare!. Tornerò sicuramente........CIAO!!  <----- tornerà sicuramente??? da solo :-o??? Selene.








INFO:
Voli:
 www.ryanair.com/it

Sistemazione:
www.faubourg216224.com